Per preparare il prato all'arrivo dei primi freddi sono sufficienti poche semplici operazioni, a partire dal taglio

Con l’arrivo ufficiale dell’autunno il prato naturale deve essere preparato per affrontare i mesi freddi per arrivare in primavera “in perfetta forma”.

Sono sufficienti poche semplici operazioni, che elenchiamo di seguito e sono valide per un prato che è arrivato a fine estate in condizioni normali dal punto di vista estetico e fitosanitario.
Iniziamo con l’operazione più basilare: il taglio.

Nel caso il tappeto erboso sia costituito da specie microterme (Lolium perenne, Festuca arundinacea, Poa pratensis, ecc.) che continuano la loro attività vegetativa in linea di massima la rasatura può proseguire, nell’Italia settentrionale, fino a metà novembre e al Sud e Isole fino a metà dicembre. Nel caso il vostro tappeto erboso sia costituito da specie macroterme (Zoysia japonica, Cynodon dactylon, Paspalum vaginatum, Paspalum notatum, Stenotaphrum secundatum, ecc.) il taglio va diminuito fino ad essere sospeso in base al rallentamento della crescita dell’erba.

A fine stagione, nelle zone mediterranee, è normale vedere un ingiallimento di queste specie d’erba, mentre nelle zone continentali e di montagna le piante entrano in dormienza: la parte aerea muore, ma riprenderà a vegetare verso metà primavera dagli apparati radicali che rimangono vivi.

Altri consigli utili

  • Raccogliere i residui di taglio: nei mesi freddi e umidi i materiali vegetali marciscono e possono causare infezioni fungine al tappeto erboso.
  • Evitare di rasare il prato se il terreno è bagnato: si rischia infatti di compattare il suolo rendendolo asfittico con le ruote del rasaerba e con il calpestamento. Inoltre, in queste condizioni è impossibile garantire l’omogeneità dell’altezza di taglio, si producono solchi nel terreno e la raccolta dei residui di taglio può risultare difficoltosa.
  • Arieggiare (se necessario): ad inizio autunno è opportuno valutare la possibilità di arieggiare soprattutto se il prato è composto da microterme, che prediligono una temperatura tra i 10 e 18°C per l’attività radicale e tra i 15 e i 24°C per quella vegetativa aerea.
  • Concimare con il potassio: questo elemento aiuta le piante ad affrontare il freddo e riduce il rischio di dirado e ingiallimento. Diversi studi suggeriscono di distribuire il 40% del concime potassico totale in autunno, inoltre è importante distribuire il concime in modo uniforme: al momento dell’operazione il terreno non deve essere disidratato e occorre innaffiare dopo la concimazione e nei giorni successivi per favorire il graduale assorbimento degli elementi nutritivi.
  • Rastrellare o soffiare foglie e altri materiali vegetali: è meglio evitare il più possibile la presenza di ostacoli che rendano difficile la circolazione dell’aria tra gli steli dell’erba. Quindi mano al rastrello o al soffiatore!

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