Intervista a Fabio Benini, responsabile della linea Tappeti erbosi di S.I.S., Società Italiana Sementi

Fabio, quali sono i punti centrali della vostra mission aziendale?
L’attività della Società è articolata su tutte le fasi del ciclo del seme e si esprime nella costituzione di nuove varietà, nella moltiplicazione delle sementi ed in fine nella loro lavorazione e commercializzazione sempre con l’intento di mettere a disposizione degli agricoltori italiani strumenti innovativi che consentano di migliorare le proprie produzioni senza tralasciare la sostenibilità per l’ambiente.

Qual è il vostro core business?
Il core business della nostra Società è rappresentato dalla costituzione, moltiplicazione produzione e commercializzazione di varietà di cereali a paglia, riso ed erba medica.
Nel settore dei “Tappeti Erbosi”, da sempre presente nel catalogo S.I.S., sfruttando un’esperienza diretta di verifica dei diversi materiali varietali, l’impegno dell’azienda è rappresentato dalla produzione e dalla commercializzazione di miscugli, sia per il mercato hobbistico sia per il mercato dei professionisti, ideati e specializzati per soddisfare al meglio le esigenze nei diversi ambienti in cui si debba costituire un gradevole e/o funzionale spazio verde, pensando a tutte le tipologie, dalla semina di un campo da calcio alla valorizzazione delle zone ombreggiate di un giardino, senza dimenticare aree di sgambamento per animali o parchi giochi pubblici.

Può segnalarci le esperienze e gli impianti più importanti di cui si è occupata la vostra azienda?
Le esperienze nel corso degli anni sono state molteplici e variegate e per questo è difficile poterne scegliere qualcuna. Nel settore dei prati naturali, diverse società sportive, piccole e grandi, sia nel bolognese che in altre zone d’Italia, dal Friuli Venezia Giulia alla Campania, hanno scelto i nostri prodotti per l’inerbimento degli impianti da gioco, non solo nelle strutture di allenamento ma anche negli impianti principali o negli stadi.

Quanto sono importanti Ricerca & Sviluppo per la vostra attività?
In questi anni la Società Italiana sementi ha continuato ad investire risorse significative nel settore Ricerca & Sviluppo, cosciente dell’importanza che il continuo aggiornamento del proprio catalogo possa rappresentare per la crescita di tutta l’azienda.
Un forte spirito di osservazione e la passione per il nostro settore, sostengono da sempre l’attività di ricerca di S.I.S.

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Intervista a Giancarlo Bergamaschi, titolare di Giber Seeds

Giancarlo, quali sono i punti centrali della vostra mission aziendale?
Favorire con le nostre scelte aziendali, per quanto possibile, strategie concrete di riequilibrio ambientale. Sia i contesti urbani naturali sia i territori extraurbani di qualunque paese subiscono alterazioni profonde ad opera delle attività industriali, con forte rischio in taluni casi di danni a beni e fondamentali come il suolo, l’acqua e l’aria. I nostri prodotti vengono concepiti e proposti agli utilizzatori con attente e consapevoli finalità di salvaguardia della natura e degli ambienti.

Quali sono i progetti più importanti che svolgete?
Teniamo corsi per la formazione professionale di addetti alla vendita di articoli per il giardinaggio e l’orto nella Grande Distribuzione organizzata, oltre ad incontri teorico-pratici con costruttori del verde, manutentori e vivaisti per adottare le “buone pratiche” agronomiche.

Qual è il vostro core business?
Studiare e realizzare prodotti sementieri di alta gamma per ogni esigenza di inerbimento sia pubblico sia privato. Poniamo particolare attenzione nella scelta di varietà eccellenti e pregiate, che garantiscono prati sani e belli per lungo tempo. L’obiettivo è quello di fornire articoli idonei alla radicazione, crescita e mantenimento del tappeto erboso in differenti condizioni pedoclimatiche e d’uso.

Quanto è importante la verifica sperimentale del comportamento delle varietà nelle diverse condizioni climatiche del nostro paese?
La conoscenza esatta delle potenzialità di ogni cultivar impiegata è fondamentale: l’adattabilità del seme alle diverse situazioni pedoclimatiche muta sensibilmente da varietà a varietà. Ogni serio produttore di sementi dispone di un archivio ampio sulle caratteristiche sperimentali delle varietà impiegate e aggiorna questi dati costantemente per rendere i miscugli per tappeto erboso più idonei alla realtà locale. Centinaia di nuove varietà vengono proposte al mercato con esiti sperimentali da confermare o scartare per ogni zona della penisola. L’imprenditore di sementi serio programma inoltre il proprio il lavoro grazie alle molte certezze acquisite, ma è sempre aperto al nuovo. Noi disponiamo di un “campo prove” dove vengono testate da settembre 2006 più di 165 varietà, tra queste 57 varietà di Festuca arundinacea sono tutt’ora presenti e visibili.

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Intervista a Sebastiano Poli, sales manager di N. Sgaravatti & C.

Sebastiano Poli

Sebastiano, quali sono i punti centrali della vostra mission aziendale?
La nostra mission è quella di riuscire a comprendere in modo chiaro le esigenze di tutti gli utilizzatori di sementi da tappeto erboso in base alla destinazione d’uso e le esigenze ambientali e climatiche per poter soddisfare adeguatamente ogni tipo di cliente. La nostra azienda, grazie alla competenza ed esperienza maturata da quasi due secoli, cerca sempre di fornire prodotti all’avanguardia seguendo gli sviluppi varietali restando al passo con il miglioramento genetico.
Qual è il vostro core business?
Il nostro core business è rappresentato dal commercio con le rivendite agrarie, i garden e gli utilizzatori come i produttori di prati a rotoli, giardinieri specializzati e manutentori del verde. A ciascuna delle figure elencate viene offerta una scelta varietale molto dettagliata e specializzata.

Può segnalarci le esperienze e gli impianti più importanti di cui si è occupata la vostra azienda?
Ci siamo occupati della manutenzione e della realizzazione dello stadio Pier Luigi Penzo di Venezia e abbiamo anche fornito le sementi per la realizzazione dello stadio La Favorita di Palermo, lo stadio Erasmo Iacovone di Taranto ed altri stadi minori nel Centro-Sud Italia.
Sono stati nostri clienti anche diversi golf club, fra i quali il Circolo golf club di Is Molas (Cagliari) il Golf club di Villa Carolina (Alessandria) e il Golf club di Punta Ala (Grosseto).

Quanto sono importanti Ricerca e sviluppo per la vostra attività?
Ricerca e sviluppo sono sempre stati importantissimi per la nostra azienda. Seguendo i progressi scientifici siamo riusciti ad affrontare le problematiche relative al cambiamento climatico: per esempio, alcune specie microterme una volta utilizzate solo per foraggio, sono oggi divenute fra le più importanti specie utilizzate per la realizzazione di tappeti erbosi. Anche il miglioramento varietale sulle macroterme e stato importantissimo, se un tempo venivano utilizzate soprattutto nei climi continentali, la Ricerca ha permesso un loro ampio utilizzo anche nelle nostre aree mediterranee. Segnalo inoltre i passi da gigante fatti per quanto riguarda la resistenza alle avversità più comuni ed alla tolleranza alle diverse situazioni di stress quali siccità, calore, salinità delle acque, ecc.

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Luigi Ferri

Intervista a Luigi Ferri, Ferri Luigi Sementi

Luigi, quali sono i valori principali alla base della vostra attività?
La nostra azienda opera nel settore graminacee per tappeti erbosi da 3 generazioni, è stata fondata da mio padre Ugo ed oggi ci lavorano anche i miei figli Alessandro e Francesco.
Ciò che ci contraddistingue è la ricerca continua di nuovi prodotti , che possano sempre più soddisfare le esigenze della clientela incontrando quindi le richieste di innovazione del mercato.

Quali sono i segreti per un prato naturale perfetto?
Per ottenere un prato naturale perfetto occorre partire da un buon terreno: deve essere preparato con cura, dando attenzione al diserbo delle infestanti e al drenaggio.
Inoltre è essenziale scegliere il seme più adatto all’areale in base anche alle esigenze e alla destinazione d’uso del prato.
Oggi giorno la ricerca fa dei passi in avanti e ci permette di disporre di sementi adatte ad ogni momento di semina. Pensiamo solo ai miscugli per la rigenerazione dei prati dei campi da calcio: oggi, dopo sole tre settimane dalla risemina siamo in grado di garantire il riutilizzo del campo e con una spesa veramente contenuta. In caso di terreni siccitosi e temperature elevate, possiamo contare su varietà di Festuca arundinacee Americane che garantiscono eccellenti risultati nel tempo con minime manutenzioni.

Può segnalarci le esperienze e gli impianti più importanti di cui si è occupata la vostra azienda?
Ultimamente abbiamo collaborato per il rinverdimento di diversi campi da calcio, nella zona di Como in particolare abbiamo fornito un nostro miscuglio e in meno di tre settimane i campi erano pronti a ricevere la primaverile del Barcellona.

Il campo del centro sportivo Pineta che ha ospitato il Barcellona Camp

È stato un successo sia per noi sia per le squadre che hanno potuto usufruire di un tappeto compatto e naturale. Purtroppo un’errata informazione ha portato in questi anni a utilizzare i prati artificiali, che, al contrario di quelli naturali, non producono ossigeno grazie alla fotosintesi, non abbassano la temperatura e sono sotto accusa per la loro sospetta nocività per la saluta umana. Sia in Olanda sia negli USA, infatti, sono state fatte proposte per proibire il gioco sui campi artificiali per diverse ragioni, sia di salubrità del giocatore, sia di sicurezza legata a traumi e contusioni.
Le migliori varietà attuali possono garantire lo stesso utilizzo di un campo artificiale con un costo decisamente inferiore, sia di manutenzione sia di costi di ammortamento.

Quanto sono importanti Ricerca e innovazione nel comparto del verde, sia urbano sia sportivo?
Ricerca e innovazione sono indispensabili per garantire il miglior prodotto possibile per tutte le esigenze, sia in termini di aspetto visivo, sia di resistenza agli stress e alle malattie, senza dimenticare il risparmio idrico, tema di forte attualità.

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Edgardo e Federica Ticozzi

Intervista ad Edgardo Ticozzi, Universal Manure Company

Edgardo, qual è la mission principale della sua azienda?

La nostra è una storia di famiglia, l’azienda è stata fondata da mio padre nel 1959, e oggi ci lavora anche mia figlia Federica. Da oltre 50 anni la nostra mission è fornire ai clienti prodotti innovativi con logica “Tailor made”, dei pacchetti fatti su misura secondo le loro esigenze.Abbiamo una lunga esperienza sui tappeti erbosi per uso sportivo ma il nostro core business è senza dubbio la nutrizione, siamo profondamente convinti che per fornire risposte sicure alla nostra clientela sia necessario essere sempre aggiornati su tutte le novità del settore, a partire dalla proposta di sementi e fertilizzanti funzionali per il prato.

Può segnalarci le esperienze e gli impianti più importanti di cui si è occupata la vostra azienda? In quali aree siete più attivi?

Siamo specializzati soprattutto nei campi da golf e sinceramente, tra Italia ed Europa, ne abbiamo seguiti così tanti che non saprei sceglierne uno. Possi citare gli ultimi tre realizzati a Cortona, a Livorno e in Val Curone, nell’alessandrino. Soprattutto in questo settore crediamo molto nella nutrizione organica e organo-minerale dei tappeti erbosi, siamo una tra le pochissime aziende a fornire un pacchetto completo di prodotti eco-compatibile al 100% e/o addirittura 100% biologico per la gestione del tappeto erboso senza utilizzo di agrofarmaci. Ovviamente per ottenere i migliori risultati offriamo un servizio costante di assistenza tecnica al cliente.

Quali sono gli aspetti da considerare quando si sceglie un tappeto erboso naturale?

Al primo posto la location, un tappeto erboso a Courmayeur ha esigenze molto differenti da uno a Catania. La destinazione d’uso è altrettanto importante, un prato sportivo è molto diverso da uno ornamentale, così come lo è la tipologia di suolo, altro aspetto fondamentale da considerare. Infine direi la disponibilità idrica e l’impegno richiesto per la sua manutenzione.

Cosa significa per voi “Think Green!” (Pensa in Verde!), è un impegno preciso legato all’ecosostenibilità dei vostri prodotti?

Per noi da sempre è anche una filosofia di vita oltre che di lavoro, lavoriamo costantemente per la realizzazione di prodotti sempre più funzionali a rendere compatibile lo sviluppo dell’attività umana con l’ambiente circostante. Per noi il tappeto erboso ideale è biologico, oltre che verde.

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Intervista a Giuseppe Tombolan, titolare di Seminart

Perché un tappeto erboso naturale è meglio di uno sintetico? Quali sono i punti a favore del naturale?

Nonostante le informazioni divulgate a favore dei prati sintetici, il prato naturale ha costi di realizzo e gestione inferiori. Spesso vengono scelti i prati sintetici per una convenienza economica che non si rivela tale alla fine dell’utilizzo, senza tralasciare gli impatti positivi sull’ambiente sulla salute dei fruitori del prato naturale, vista anche la sempre maggior attenzione che l’opinione pubblica pone riguardo agli stili di vita più salutistici.

C’è un particolare segmento di mercato legato ai prati naturali che sta crescendo?

Negli ultimi anni il prato ornamentale è stato poco influenzato da quello sintetico, ma anche negli impianti sportivi si sta assistendo ad un’inversione di tendenza, con un ritorno al prato naturale.

Può segnalarci le esperienze e gli impianti più importanti di cui si è occupata la vostra azienda?

La mia azienda da sempre ha operato nella ricerca delle varietà più performanti e più adatte all’ambiento pedoclimatico Italiano, operando nell’ambito del prato ornamentale e dell’inerbimento tecnico. Le varietà più adatte alla zona di semina garantiscono migliori risultati e minori costi di gestione.

Quanto è importante la consulenza tecnica da voi offerta per soddisfare le esigenze del cliente?

È molto importante dare al cliente consumatore le corrette informazioni tecniche necessarie a migliorare i risultati, le varietà da sole possono risolvere molti problemi, ma l’informazione per la loro corretta gestione sono la base per un risultato finale soddisfacente.

Il seme è arte e tradizione,

è il vostro slogan, cosa rappresenta questa frase per voi?

Il seme è arte e tradizione e accompagna la mia azienda dalla sua nascita nel 1982. La nostra visione fin dagli inizi ha coniugato l’esperienza sul campo dei titolari e dei tecnici per la ricerca delle soluzioni migliori. Siamo dell’idea che per ogni prodotto la ricerca scientifica sia importantissima, ma l’esperienza maturata sul campo sia a sua volta una componente significativa per il buon risultato operativo.

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Intervista a Roberto Guarnieri, Continental Semences SPA

Roberto, stguarnieria crescendo l’interesse verso i tappeti naturali. Quali sono i settori nei quali vede un maggior dinamismo (es. uso sportivo, ornamentale, ecc.)?

 

L’interesse per il verde naturale non è mai scemato. Il tappeto erboso naturale per uso sportivo sta sicuramente riguadagnando terreno rispetto ai prati artificiali, mentre i tappeti erbosi ornamentali non hanno mai subito la concorrenza dei manti artificiali.

Quali sono le cose fondamentali da fare quando si sceglie un tappeto erboso naturale?

Le parole chiave sono “analisi” e “programmazione”. Un buon agronomo deve per prima cosa fare una valutazione delle condizioni pedoclimatiche delle superfici interessate e della disponibilità di acqua per l’irrigazione. Il passo successivo è quindi la selezione delle essenze più adatte per resistenza al calpestio, alle malattie, allo stress idrico e all’ombreggiatura. Sarà poi opportuno preparare un programma di manutenzione adeguato alle esigenze di utilizzo del tappeto e sostenibile dal punto di vista agronomico.

Quali sono i 3 punti di forza di un tappeto erboso naturale rispetto a uno artificiale?

Innanzitutto svolgere attività sportive e ricreative su un tappeto erboso naturale assicura vantaggi per la mente e per il corpo, ma un prato naturale è anche un fondamentale supporto per la sostenibilità ambientale essendo in grado di assorbire grandi quantità di CO2. Inoltre, i costi di impianto e manutenzione di un tappeto erboso naturale sono inferiori a quelli di una copertura artificiale.

Quali sono i falsi miti da sfatare quando si parla dei tappeti erbosi naturali?

Spesso c’è la paura che un tappeto erboso naturale sia dispendioso dal punto di vista della manutenzione, del consumo idrico e del taglio. È una paura infondata, dovuta alla non sufficiente conoscenza delle caratteristiche delle essenze che formano il tappeto erboso. Non è necessario avere il pollice verde per curare la manutenzione di un prato naturale, basta solamente un po’ di spirito di osservazione e la disponibilità a svolgere le manutenzioni necessarie al tempo giusto. La cura di un manto artificiale non è di certo meno complessa rispetto a uno naturale.

Ci può raccontare l’esperienza della sua azienda e in quali aree siete più attivi?

La Continental Semences Spa è presente sia nel settore professionale che nel “consumer” con le migliori varietà adatte alle diverse esigenze. Siamo leader nelle essenze macroterme con una ampia gamma di prodotti. Nei quarant’anni di attività nelle sementi per tappeti erbosi la nostra azienda ha vissuto tutti i cambiamenti e lo sviluppo del settore, fronteggiando con successo anche i momenti di crisi. Il fine della nostra attività è quello di offrire varietà e miscugli sempre più adatti a soddisfare le esigenze più diversificate di un mondo che vuole essere più verde.

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Il convegno “Il prato, natura in città” è il primo appuntamento della campagna “Prato in comune” promossa da Il Verde Editoriale, Assosementi, Assoverde e il Consorzio Italiano Compostatori

Il Verde Editoriale, Assosementi, Assoverde e il Consorzio Italiano Compostatori lanciano “Il prato, natura in città”. Il convegno, in programma a Bologna il prossimo 11 novembre dalle 9.30 alle 13.30 nel corso di Eima International 2016 (l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio), sarà l’occasione per parlare del valore aggiunto offerto dai prati naturali alla collettività urbana.

“Il prato, natura in città” è il primo appuntamento di “Prato in comune”, la campagna nata con l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità economica e ambientale dei tappeti erbosi naturali in città. Al termine dell’evento si terrà la premiazione di “I mille volti del prato”, il concorso fotografico aperto a tutti gli appassionati del prato naturale, con l’obiettivo di rappresentare uno spaccato delle diverse relazioni che si possono instaurare con il prato in città, indagandone gli aspetti emozionali, tecnici, suggestivi e paesaggistici.

“Il prato, natura in città” vede in programma le relazioni di studiosi ed esperti del settore. Interverranno: Riccardo Santolini dell’Università di Urbino che parlerà del ruolo dei tappeti erbosi come funzione ecologica essenziale per il verde urbano; Adriano Altissimo, Responsabile ricerca e sviluppo di Landlab, che affronterà il tema del miglioramento genetico nel settore dei tappeti erbosi per affrontare la nuova fase di riconversione ambientale; Mauro Frigo, coordinatore gruppo di lavoro sui tappeti erbosi di Assosementi, che presenterà il nuovo sito web di Assosementi dedicato ai prati naturali, strumento di comunicazione verso un pubblico di esperti di settore e non; Pasquale Gervasini, Vicepresidente Assoverde, con una relazione sui tappeti erbosi nei capitolati d’appalto; Massimo Centemero, Direttore generale Consorzio Italiano Compositori, e Werner Zanardi, agronomo di Tecnogarden Service, che approfondiranno lo stato dell’arte della sperimentazione sull’applicazione del compost nel tappeto erboso. Concluderanno i lavori, illustrando alcuni esempi virtuosi nella gestione dei prati naturali in ambito sportivo e urbano, Alessandro De Luca, Coordinatore tecnico sezione tappeti erbosi della Scuola Nazionale di Golf, Roberto Diolaiti, Direttore Settore Ambiente e Energia del Comune di Bologna, e l’esperto di tappeti erbosi Cleto Matteotti. A moderare il dibattito sarà Roberto Panzeri de Il Verde Editoriale.

La partecipazione al convegno è gratuita e consente di accedere gratuitamente a Eima International per la sola giornata del convegno. Le iscrizioni saranno raccolte entro il 4 novembre 2016 sul sito di Il Verde Editoriale.

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mauro-frigoPuò un campo sportivo completamente abbandonato trasformarsi in meno di 60 giorni in un prato naturale perfetto in grado di ospitare un test match tra la nazionale italiana di rugby e i terribili Springboks sudafricani? La risposta è sì e lo testimonia la storia dello stadio Euganeo di Padova, portato a nuova vita in tempi rapidissimi grazie all’utilizzo di varietà da tappeto erboso all’avanguardia, frutto di un lungo processo di ricerca e sviluppo.

“Nel settembre 2014 il celebre stadio versava in condizioni pessime a causa della non iscrizione al campionato di Lega Pro e la conseguente retrocessione del Padova Calcio, racconta Mauro Frigo, titolare dell’azienda Padana Sementi Elette che ha fornito le sementi e la consulenza tecnica per il rifacimento del manto erboso. La nuova stagione alle porte imponeva un restyling efficace ed economicamente sostenibile. La missione è stata resa possibile dall’insediamento di una nuova varietà di loietto perenne strisciante, con un’elevatissima purezza e germinabilità, che ha portato a risultati immediati, tanto da consentire il 22 novembre il perfetto svolgimento dell’amichevole internazionale tra la nostra nazionale di rugby e quella sudafricana”.

Stadio Euganeo

Stadio Euganeo

“Il prodotto utilizzato che ha permesso questo successo è nato dalla nostra attività di ricerca e sviluppo, condotta in collaborazione con l’Università di Padova, spiega Mauro Frigo. La nostra cooperazione con questo istituto di ricerca ha portato negli ultimi anni a frutti eccellenti: un altro esempio è la sperimentazione di un miscuglio – Festuca arundinacea e Poa – i cui risultati sono stati pubblicati dalla prestigiosa rivista scientifica statunitense “CROP SCIENCE”.

Oggi il tappeto erboso dello stadio Euganeo consente di ospitare tutte le partite delle squadre di Padova, oltre a importanti eventi internazionali di sport. Nonostante gli sforzi a cui è sottoposto, a fine stagione il campo non ha bisogno di essere rigenerato come la maggior parte dei tappeti erbosi a uso sportivo, ma è sufficiente eseguire l’arieggiamento, una procedura di manutenzione più breve ed economica.

La ricerca scientifica in materia di tappeti erbosi si muove infatti da tempo in questa direzione. Oltre all’impegno per garantire varietà a bassissimo impatto ambientale, il miglioramento genetico messo in atto dalle aziende sementiere italiane ha l’obiettivo di fornire specie che garantiscono un’elevata resistenza all’usura, alle alte temperature e alle malattie e un’ottima resistenza al taglio basso e agli erbicidi, soprattutto oggi che a livello europeo è in atto una profonda revisione delle molecole di sintesi utilizzabili per la difesa di tali varietà.

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Stadio Artemio Franchi

Intervista a Federico Tuberga, Tempoverde Srl

Sta crescendo l’interesse verso i tappeti naturali. Quali sono i settori nei quali vede un maggior dinamismo?

Un settore di grande rilievo lo occupa da sempre quello dell’uso ornamentale, ma fa registrare una netta ripresa anche il settore a uso sportivo, specie per quanto riguarda il calcio, dopo il picco che hanno vissuto quattro o cinque anni fa i tappeti erbosi artificiali.

Quali sono gli aspetti da considerare quando si sceglie un tappeto erboso naturale?

Un buon agronomo deve certamente saper scegliere le essenze da tappeto erboso più adatte per il suo prato, sia dal punto di vista climatico che da quello manutentivo. Deve quindi conoscere bene le condizioni del terreno su cui va a operare e stabilire un piano di mantenimento per ridurre al minimo l’uso di prodotti fitosanitari. In questo senso un aiuto arriva dalla ricerca che mette oggi a disposizione varietà all’avanguardia e prodotti biologici in grado di migliorare l’intero sistema del tappeto erboso.

Quali sono i punti di forza di un tappeto erboso naturale rispetto a uno artificiale e quali sono i falsi miti da sfatare quando si parla dei tappeti erbosi naturali?

Sicuramente il principale mito da sfatare quando si parla di prati naturali è che costino di più rispetto alle superfici sintetiche. Spesso le municipalizzate credono che scegliere un tappeto erboso artificiale consenta loro di risparmiare, ma è una questione di scarsa informazione. Un prato artificiale ha altissimi costi di costruzione e di smaltimento e richiede dispendiosi interventi di manutenzione annuali, garantendo una durata di vita di soli dieci anni. La vita globale di un prato naturale è nettamente più lunga e anche più sostenibile dal punto di vista economico.
Il tappeto erboso naturale garantisce poi enormi benefici ambientali. È infatti il miglior depuratore naturale per combattere le polveri sottili, un continuo produttore di ossigeno e una barriera capace di assorbire il rumore. In un periodo in cui c’è una sempre maggiore attenzione agli stili di vita sostenibili, non bisogna quindi dimenticare che il prato garantisce il ripristino virtuoso degli equilibri naturali.

image001Può segnalarci quali sono gli impianti sportivi più importanti di cui si è occupata la vostra azienda?

Tempoverde è stata scelta da Fiorentina ed Empoli per l’impianto e la manutenzione dei loro stadi. L’Artemio Franchi e il Castellani sono stati zollati due anni fa e vengono traseminati ogni anno a fine campionato. Inoltre in questi mesi ci stiamo occupando della semina del nuovo centro Filadelfia di Torino. Si tratta di un progetto importante e impegnativo, per il quale abbiamo dovuto considerare anche la tutela architettonica di una struttura storica. L’impianto, che sarà consegnato a metà gennaio, diventerà il polmone del centro storico torinese e il luogo di allenamento del Torino Calcio, che tornerà nel leggendario stadio simbolo del Grande Torino.

Ci può raccontare l’esperienza della sua azienda e in quali aree siete più attivi?

Tempoverde è nata nel 1983 e ha avviato da subito la collaborazione con importanti enti di ricerca per selezionare varietà sempre più performanti dal punto di vista della salubrità e dell’impatto economico, volte quindi all’ottimizzazione dell’aspetto tecnico. Oggi la Tempoverde è leader nel settore sportivo e in quello della coltivazione di zolle, oltre a essere un punto di riferimento per i professionisti del verde.

 

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